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Schmoller, Gustav von.

Economista e storico tedesco. Docente all'università di Halle (1864-72), di Strasburgo (1872-82) e di Berlino (1882-1913), fu membro del Consiglio di Stato (1884), della Camera dei Signori (1899) e socio straniero dell'Accademia dei Lincei (1909). Sin dalla pubblicazione dei suoi primi studi, si distinse per l'impronta storica delle sue ricerche economiche; la sua polemica contro i teorici dell'economia pura lo fece affermare come il principale esponente di quella corrente, denominata della “giovane scuola storica”, che sviluppò il metodo storico proposto da W. Roscher, B. Hildebrand e K. Knies, staccandolo in maniera definitiva dal retaggio della scuola classica e dalla dottrina del diritto naturale. Fondò e diresse l'organo di tale movimento, che da lui prese il nome di “Schmollers Jahrbuch”. Sostenitore dell'importanza dei fattori psicologici, sociologici e filosofici nella determinazione del sistema economico, e della stretta connessione fra economia e diritto positivo, si schierò a favore dell'intervento dello Stato nelle questioni economiche al fine di rendere possibile una migliore giustizia distributiva. Nel 1872, in occasione di un congresso del suo gruppo a Eisenack, si pronunciò a favore di una legislazione sociale e di una pianificazione pubblica degli affari economici, e promosse con A. Wagner la fondazione del “Verein für Sozialpolitik”, di cui assunse la direzione nel 1890. Benché contrario al programma del Partito socialdemocratico e a ogni riforma di tipo socialista, accettò che il suo gruppo e la dottrina da esso sostenuta venissero designati col nome di Kathedersozialismus (Socialismo della cattedra). Tra le sue opere citiamo: La giustizia in economia e politica (1880), Che cosa intendiamo per ceto medio (1897), Profilo di teoria economica generale (2 volumi, 1900-04), La Questione sociale (1918) (Heilbronn 1838 - Bad Harzburg 1917).